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Cosa sono gli Eventi su Google Analytics

Cosa sono gli Eventi su Google Analytics

Gli Eventi sono un tipo di “dato” di Google Analytics che ti permette di tracciare le interazioni degli utenti con il tuo sito (es. i click su un certo pulsante, il download di un PDF, il login al sito, ecc.).

Di default (ovvero: installando solo il codice base di GA), gli Eventi non sono tracciati: infatti, le uniche interazioni degli utenti che Google Analytics traccia, avendo inserito solo il codice base, sono le visualizzazioni delle pagine del tuo sito.

Se, invece, tu vuoi tracciare anche altre azioni degli utenti, come i click sul pulsante “Iscriviti alla newsletter” o la “Registrazione al sito”, devi effettuare una implementazione custom del codice di tracciamento e, in particolare, devi implementare gli Eventi (di seguito riporto alcuni link che spiegano come fare).

Una volta che raccogli i dati relativi agli eventi, li puoi trovare nella sezione Comportamento –> Eventi del tuo pannello di Google Analytics. I dati si presentano in maniera simile al seguente screenshot:

Esempio di rapporto "Principali eventi" su Google Analytics

Esempio di rapporto “Principali eventi” su Google Analytics

Cosa sono esattamente gli Eventi?

Quando una azione viene tracciata con un Evento, Google Analytics registra sempre due “valori” associati all’azione:

  • La “categoria dell’evento: questa è una etichetta che specifica la categoria a cui appartiene l’azione effettuata dall’utente
  • La “azione dell’evento: questa è una etichetta che specifica l’azione effettuata dall’utente

I valori che queste due etichette avranno, per ogni azione tracciata sul sito come Evento, vengono stabiliti da chi effettua l’implementazione del tracciamento.

Ad esempio, immaginiamo che io voglia realizzare il tracciamento tramite Evento del click sul pulsante “Aggiungi alla lista dei desideri” di un sito e-commerce.

Farò in modo che, quando l’utente clicca su “Aggiungi alla lista dei desideri”, venga tracciato un Evento che contiene i seguenti valori:

  • Categoria: “Processo di acquisto”
  • Azione: “Aggiunta alla lista dei desideri”

Inoltre, posso fare in modo che, quando l’utente clicca il pulsante di aggiunta a carrello di un prodotto, venga tracciato un evento che contiene i seguenti valori:

  • Categoria: “Processo di acquisto”
  • Azione: “Aggiunta a carrello”

Sono io che decido di assegnare proprio questi valori di “categoria” ed “azione” quando l’utente effettua queste due azioni, e scrivo queste etichette nella maniera che ritengo più utile per le mie successive analisi dati.

Infatti, se vado poi nel rapporto Comportamento –> Eventi –> Principali eventi, vedrò una tabella con una dimensione contenente i valori di “Categoria” degli eventi tracciati.

Tra questi valori, troverò quindi la categoria “Processo di acquisto”, assieme ai valori di categoria che ho tracciato per altre azioni che è possibile effettuare sul sito (es. “Downloads”, “Acquisizione lead”, ecc.)

E, per ogni categoria tracciata, vedrò delle metriche misurate da Google Analytics, tra cui la metrica “Totale eventi”, che conteggia il numero di azioni tracciate in ciascuna categoria.

Ad esempio, nello screenshot di seguito vediamo che, nel periodo considerato, su un certo sito e-commerce sono state effettuate:

  • 1553 azioni appartenenti alla categoria “Processo di acquisto” (che possono essere ad esempio: “aggiunte al carrello”, “aggiunte alla wishlist”, e altre azioni che ho tracciato come Eventi sotto questa categoria)
  • 353 azioni appartenenti alla categoria “Awareness” (es. scaricamento della brochure relativa al negozio)
  • 41 azioni appartenenti alla categoria “Errori” (es. visualizzazione della pagina di errore 404)
Esempio di categorie per gli eventi su Google Analytics

Esempio di categorie per gli eventi su Google Analytics

Se ora clicco sulla categoria “Processo di acquisto” entrerò in un nuovo rapporto e vedrò, come dimensione, i valori del campo “Azione” per tutti gli eventi tracciati e appartenenti a quella categoria:

Esempio di azioni per gli eventi su Google Analytics

Esempio di azioni per gli eventi su Google Analytics

In altre parole, tutte le azioni che gli utenti svolgono sul sito e relative al processo di acquisto, le ho tracciate con “categoria” uguale a “Processo di acquisto” e “azione” uguale al nome dell’azione effettuata.

In questo modo posso vedere, in un unico report, quante volte ciascuna azione del processo di acquisto è stata effettuata, nel periodo considerato.

Nota: se hai un e-commerce, è sicuramente conveniente tracciare le aggiunte a carrello, gli avvi di checkout e gli acquisti con le funzionalità di tracciamento relative all'”E-commerce Avanzato” (a.k.a. Enhanced Ecommerce). Tuttavia, trovo personalmente molto utile tracciare queste azioni anche come Eventi, per diversi motivi che spiegherò in articoli successivi.

Etichetta e valore dell’evento

Oltre a “Categoria” e “Azione”, che sono valori che devo specificare obbligatoriamente quando traccio una azione con un Evento, posso anche specificare altri due valori opzionali:

  • Etichetta“, dove ad esempio posso inserire il nome di un documento scaricato, di un prodotto aggiunto a carrello, o qualsiasi altra informazione aggiuntiva che mi interessa associare ad una azione tracciata con Evento.
  • Valore“, dove posso specificare un valore numerico intero da associare all’azione tracciata. Es. se ho tracciato con un evento l’aggiunta di un prodotto alla wishlist, nel campo etichetta di questo evento posso specificare il prezzo del prodotto aggiunto alla wishlist.

Come analizzare i dati relativi agli Eventi su Google Analytics

Implementare un tracciamento completo e corretto di Eventi sul nostro sito web è una attività cruciale se vogliamo effettuare analisi che ci aiutino a prendere decisioni efficaci.

Vediamo un esempio di come una analisi degli eventi ci possa fornire una informazione importante e ci aiuti a risolvere un problema di usabilità del nostro sito.

In un sito e-commerce di esempio, ho implementato tre eventi associati al processo di checkout:

  • Avvio checkout, che scatta quando l’utente vede il form in cui inserire tutti i dati di acquisto (nome, indirizzo, email, ecc.)
  • Click su Effettua ordine, che scatta quando l’utente, dopo aver completato tutti i campi del form, vuole andare a pagare. Dopo il click su Effettua ordine, viene trasferito su Paypal, dove può completare il pagamento.
  • Acquisto completato, che scatta quando l’utente, dopo aver pagato l’ordine, viene rediretto sulla thank-you page di acquisto.
Esempio di analisi degli eventi su Google Analytics

Esempio di analisi degli eventi su Google Analytics

Ora, vediamo la spiegazione di due metriche molto importanti relative agli eventi e mostrate nella tabella:

  • La metrica “Totale eventi“, che misura il numero di azioni complessive tracciate per ciascun evento. Nel caso di “Click su Effettua ordine”, quindi, gli utenti hanno cliccato 63 volte sul pulsante per andare a pagare.
  • La metrica “Eventi unici“, che misura il numero di sessioni in cui quell’evento è stato tracciato almeno una volta. Nel caso di “Click su Effettua ordine”, quindi, vi sono state 33 sessioni in cui gli utenti hanno cliccato quel pulsante almeno una volta.

Questo vuol dire che il pulsante “Effettua ordine” è stato cliccato mediamente due volte, in ogni sessione in cui gli utenti lo hanno cliccato.

Ma perchè accade questo? Se tutto fosse normale, dopo che l’utente ha compilato correttamente i campi del form, gli basterebbe 1 solo click per completare l’acquisto! 🙁

Io mi aspetterei quindi di trovare un valore di “Totale eventi” e di “Eventi unici” abbastanza simile per l’azione “Click su Effettua ordine”, ma invece, vedendo questi dati, sembra che gli utenti provino più volte a cliccare questo pulsante.

Questo sembra indicare una problematica nel form di checkout! Ad esempio, potrebbe essere che gli utenti abbiano dei problemi a compilare qualche campo del form e, dopo il primo click su Effettua ordine, ricevano un errore nell’invio dei dati, che li costringe a ripetere l’operazione.

Una volta che abbiamo capito che c’è un problema in questo punto del sito, possiamo andare ad analizzare la situazione con altri strumenti complementari, come HotJar, che ci consente ad esempio di video-registrare le sessioni degli utenti, o tracciare le compilazioni ed abbandoni sui singoli campi del form, e ci aiuta perciò a capire quali sono i campi problematici del form.

Differenza tra Eventi e Obiettivi su Google Analytics

Su Google Analytics è possibile tracciare le interazioni degli utenti con il sito sia come Eventi che come Obiettivi.

Ma qual’è la differenza tra le due modalità? Quando utilizzare gli Eventi e quando utilizzare gli Obiettivi?

Vantaggi e svantaggi degli Eventi

Tracciare una azione con un Evento significa creare, nel proprio pannello di Google Analytics, un set di tre dimensioni (di ambito “hit”), collegate gerarchicamente tra di loro: “Categoria”, “Azione” ed “Etichetta”. A ciascuna di queste dimensioni è associato il calcolo di alcune metriche, come “Eventi totali” ed “Eventi unici”.

Come tutte le dimensioni, gli Eventi possono quindi essere analizzati in un rapporto specifico, in cui nella prima colonna compare una delle tre dimensioni (es. l’Azione dell’evento) e nelle altre compaiono le metriche misurate per ciascun valore della dimensione.

La struttura gerarchica delle dimensioni associate ad un Evento (Categoria –> Azione –> Etichetta) rende gli Eventi utili a “mantenere ordinati” i dati di interazione con il sito, in maniera a simile a quando ordiniamo i nostri file nelle cartelle del nostro PC.

Se ordiniamo i dati in maniera corretta e a noi “comoda”, le relative analisi sulle interazioni degli utenti con il nostro sito saranno più efficienti ed efficaci, e potremo capire velocemente cosa sta succedendo.

Gli Eventi hanno inoltre un rapporto di flusso a loro dedicato, che permette di vedere la sequenza di Eventi che sono stati tracciati sul sito.

Esempio di rapporto di flusso Eventi su Google Analytics

Esempio di rapporto di flusso Eventi su Google Analytics

Tuttavia, gli Eventi presentano anche degli svantaggi in fase di analisi, tra cui:

1) Per ogni Evento tracciato, Google Analytics NON calcola il relativo tasso di conversione e risulta complicato mettere in relazione gli Eventi con altre dimensioni.

E’ vero, lo potremmo fare, ad esempio, aggiungendo una dimensione secondaria al rapporto Principali Eventi, ma il modo in cui poi vediamo visualizzati i dati a mio parere rende l’analisi complessa e poco efficiente.

Con gli Eventi non è quindi facile, ad esempio, rispondere alla domanda: “da dispositivo mobile quanto frequentemente gli utenti aggiungono prodotti a carrello?”.

Infatti, posso immediatamente contare quante volte gli utenti mettono a carrello da mobile, ma non posso sapere facilmente l’efficienza con cui si svolge questa azione da mobile, perchè manca la misura del tasso di conversione relativo a questa azione.

2) Gli Eventi non compaiono nei rapporti Multicanale, rendendo così molto difficile capire come gli utenti utilizzano il nostro sito nell’arco di più sessioni.

Nei rapporti Multicanale le metriche che compaiono sono relative a Transazioni e-commerce ed Obiettivi, ma non Eventi.

Con gli Eventi faccio fatica, quindi, a rispondere a questa domanda: “Quanto tempo passa mediamente dalla prima visita al sito al momento in cui gli utenti mettono a carrello un prodotto?”

Se voglio rispondere a questo tipo di domande, mi conviene quindi tracciare le relative azioni anche come Obiettivi, che invece permettono questo tipo di analisi.

Differenza con gli Obiettivi

Come spiegato dettagliatamente in questo articolo, tracciare una azione come Obiettivo significa attivare alcune metriche associate ad una azione, tra cui:

  • il conteggio delle sessioni in cui si è svolta l’azione tracciata come Obiettivo
  • la misura del tasso di conversione relativa all’azione tracciata come Obiettivo

Il vantaggio primario di tracciare una azione come Obiettivo è che quindi posso facilmente metterla in relazione con altre dimensioni, e confrontare quindi l’efficienza nel compiere una azione specifica (analizzando il tasso di conversione).

Se voglio quindi sapere da quale canale di traffico o su quale dispositivo avviene più frequentemente (a parità di sessioni) l’azione di messa a carrello, traccio questa azione come Obiettivo e il gioco è fatto! 🙂

Inoltre, un altro vantaggio importante è che gli Obiettivi compaiono come metriche nei rapporti Multicanale, e mi consentono quindi di capire il comportamento degli utenti lungo più sessioni, e valutare quanto tempo passa mediamente tra la prima visita e il momento in cui si compie una certa azione.

Gli obiettivi, di contro, hanno lo svantaggio che non consentono una struttura gerarchica e ordinata, e vengono spesso visualizzati nel pannello come una “unica lista” di azioni.

Inoltre, possiamo configurare al massimo 20 Obiettivi per ciascuna Vista di Google Analytics, per cui siamo costretti a selezionare un numero limitato di azioni tracciate come obiettivo (oppure, siamo costretti a creare più Viste).

In conclusione, personalmente trovo molto conveniente tracciare le azioni più importanti relative al processo decisionale di conversione (quindi sia le conversioni, che le micro-conversioni) sia come Eventi che come Obiettivi, per poter sfruttare i vantaggi, in termini di analisi, delle due modalità di tracciamento.

 

Come implementare il tracciamento degli Eventi con Google Analytics

Implementare il tracciamento degli Eventi sul tuo sito web può richiedere un po’ di lavoro di sviluppo, ma è una attività che ti può portare sicuramente molto valore in fase di analisi.

A questo link del supporto di Google Analytics puoi trovare le guide tecniche per implementare il tracciamento degli Eventi sul tuo sito web.

Personalmente, per implementare il tracciamento con Google Analytics, consiglio di utilizzare il Google Tag Manager, perchè ti consente una flessibilità molto maggiore nell’implementazione e offre numerosi vantaggi.

Spero che questo articolo sia stato utile! Per qualsiasi dubbio lasciami un commento o scrivimi direttamente via email.

Un saluto e a presto!

Gabriele

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